Fare la birra comporta sempre degli imprevisti, imprevisti imprevedibili, anche quando ti sei messo a tavolino una settimana prima apposta per prevederli. Bisogna essere reattivi e pronti a escogitare al momento giusto la soluzione migliore per porre rimedio alle nostre cappellate (scusate le volgarità, è la stanchezza).
Era sabato, eravamo alle prese con la cotta per la birra di Natale. Tutto filava per il verso giusto e perfino gli dei sembravano essere dalla nostra parte. Mashing, bollitura, raffreddamento con scambiatore e inoculazione a 21° C. Nessun problema. Avevamo anche fatto abbastanza presto. “Solo” 8 ore di cotta. Quando passiamo alla misurazione della densità ci accorgiamo però che qualcosa non quadra. Come mai il valore è inferiore di circa 10 punti rispetto a quello previsto in ricetta?
Eppure, con il nostro potentissimo calcolatore è praticamente impossibile sbagliare. Pensa che ti ripensa, risaliamo alla causa. Abbiamo inoculato 4 litri di starter su una cotta complessiva di 20 litri. Lo starter, oltre ad essere già semi-fermentato, è molto meno denso del nostro super-mosto da 1084 gradi saccarometrici!
Così è andata che lo starter ha finito per diluire la densità complessiva del mosto rischiando di compromettere notevolmente il risultato finale. Ci siamo fatti quattro calcoli con HobbyBrew e siamo giunti alla conclusione che con l’aggiunta di 500g di zucchero saremmo riusciti a compensare la perdita di densità.
Nel mentre che la nostra birra fermenta, prepariamo quindi un po’ di acqua (giusto un goccio) e zucchero che faremo bollire e aggiungeremo in seguito al fermentatore.
Gli imprevisti aggiungono sempre quel tanto di dinamicità necessaria a motivare il birraio. Certo, se la prossima volta ci ricorderemo di tarare la densità finale in funzione della quantità di starter da aggiungere sarà comunque meglio..!