Lo spazio interno è alquanto stretto, non molto grande, ma compensato da alcuni tavoli all’esterno perfetti per il periodo più caldo. L’arredamento è abbastanza eccentrico, un misto di Arancia Meccanica, pop art e vagoni dell’Orient Express: tavoli in legno decorati a decoupage, tappezzeria colorata e quadri modernisti alle pareti. Un po’ fuori tema i quadri e le placche made in Peroni, Nastro Azzurro e Moretti, anche se fanno anni 70…
La scelta delle birre è ampia, ben 8 spine, tutte rigorosamente artigianali, ma di cui alcune non attive. Anche il frigo propone un bouquet di bottiglie abbastanza ampio con qualche proposta più originale delle altre. L’offerta di birre alla spina si discosta dai nomi troppo noti quel tanto che basta per farsi ricordare: Trippin’ Flower di Opperbacco, Marsilia di Amiata, Tipopils di Birrificio Italiano, quindi Fear, 24K e Burocracy di Brewfist, Reinhart Triple ed una Hefeweizen non ben specificata. Assaggiamo la Marsilia, sorta di gose e piacevole sorpresa, la Trippin Flower e la Tipopils.
Non possiamo pronunciarci sulla cucina non avendo mangiato nulla, ma abbiamo notato un tagliere di salumi e formaggi veramente invitante. Prezzi allineati alla media: 5 euro a birra. Locale e birra gradevoli. Gli Amici approvano e godono!