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Officine Beat

Siamo entrati in ottobre, stagione meteorologicamente fredda, ma birrariamente molto mooolto calda. Grazie al cielo ci troviamo di fronte ad una serie di nuove aperture di birrerie a Roma a cui non riusciamo più a tenere testa con le nostre recensioni. Cerchiamo di tenerci al passo parlando oggi delle Officine Beat nel quartiere San Lorenzo.

IL LOCALE

Il locale in realtà ha aperto già da prima dell’estate ma solamente in questa settimana siamo riusciti a farvi un salto. Si trova in via degli Equi, una delle vie principali del quartiere quindi assai trafficata e ricca di movimento. Non è però così scontato che un locale si riempia soltanto per la posizione. Le Officine Beat sicuramente hanno da offrire una location accogliente, originale ed anche trendy.

Lo stile infatti è a metà tra il minimal ed il post-industriale, con accostamenti di modernariato, design ed elementi rustici come il bell’arco di mattoni nudi presente in fondo alla sala. L’effetto complessivo è quello di un posto un po’ fighetto. La birra infatti, pur essendo presente in maniera importante nell’offerta di alcolici, non è il prodotto di punta. Si somministrano superalcoolici, cocktail, vino e chi più ne ha più ne metta.

LA BIRRA

L’impianto è da sei spine, dove l’offerta spazia dalla Saison Dupont biologique alla Duchessa di Birra del Borgo. In generale non ci è sembrato che la selezione fosse particolarmente curata anche perchè non abbiamo ben capito quali birre fossero attaccate. Ci è stata infatti proposta una Ipa di Free Lions e poi ci è stata portata la Sette Vene di Birrificio Aurelio in bottiglia. Nel presentare le birre poi utilizzano molto il concetto di birra a chilometri zero, che magari fa pure effetto su chi la birra artigianale non è abituato a berla, ma che tra gli habituè può suscitare qualche sorriso. Vogliamo dire, chilometri zero non è sempre sinonimo di qualità..!

A livello di cucina non possiamo pronunciarci perchè al nostro arrivo era già chiusa.

Officine Beat bancone

GIUDIZIO FINALE

Come giudizio generale è sicuramente un locale da provare, in cui poter portare anche una ragazza senza fare la figura del beone o in cui andare assieme ad amici che non sono fanatici della birra artigianale quanto voi. Promosso ma con riserva: lato birra si può fare di più. Nota bene: un po’ troppo fighetto.

Via degli Equi 29, Roma (San Lorenzo)


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2 Commenti

  1. Ragazzi, intanto i nostri complimenti per il vostro blog e per averci recensito.

    Ci permettiamo di entrare in questo spazio per un paio di commenti su quanto da voi riportato, solo per rettificare alcune inesattezze, ma senza entrare nei meriti dei vostri giudizi, in quanto tali sacrosantamente soggettivi – e ci mancherebbe – e che sono per noi, anzi, uno stimolo per migliorarci.

    Una prima nota la vorremmo spendere sullo stile del locale, che non ha niente di minimal, né tantomeno di post-industriale. L’etichetta “modernariato” invece ci sta, così come l’aggettivo forse un po’ abusato, ma che qui si addice a nostro parere in modo ineccepibile, di “vintage”. Sul “fighetto”, non abbiamo capito cosa intendiate. Però diteci voi se è fighetta la credenza con l’armadio della nonna o le cassette ortofrutticole del bancone 🙂 Ad ogni modo ci fa piacere che abbiate apprezzato.

    Per ciò che riguarda la vostra esperienza con le birre, invece, evidentemente la Ipa di Free Lions era terminata e ve ne è stata servita un’altra non senza prima informarvi, di questo siamo sicuri. Inoltre ci preme sottolineare che le etichette sugli erogatori della spillatrice non sempre (ahimé) sono fornite dai produttori di birre artigianali per cui spesso dobbiamo arrangiarci con dei cartoncini scritti a mano, considerato peraltro che cambiamo le linee con una certa frequenza. C’è da dire, poi, che siete venuti proprio in un periodo in cui stavamo modificando il nostro menu, che offre una discreta varietà di birre dalle belghe alle americane, non solo quindi “a Km Zero”. È vero che su queste ultime abbiamo dedicato una lista apposita che crediamo si trovi difficilmente in altri luoghi. Poi, i gusti sono gusti e su questo non discutiamo. Potete comunque consultare i nostri menu sul nostro sito, da poco on-line http://www.officinebeat.com.

    Ovviamente il nostro locale non è una birreria. Semmai stiamo puntando su un’offerta variegata che mette sullo stesso piano birra artigianale e vino, il cocktail bar e il ristorante. Trovare un equilibrio è difficile, ne siamo consapevoli, soprattutto perché abbiamo aperto da poco. Ma stiamo ottenendo un ottimo riscontro dai nostri clienti, alcuni dei quali sono già degli habitué.

    Infine, una nota proprio sul voto del nostro ristorante. Dato che non lo avete provato ci sembra francamente un po’ inopportuno. Però può essere un motivo in più per passare di nuovo da noi, magari prima della chiusura della cucina.

    Vi aspettiamo.

    • Ciao ragazzi, grazie per essere passati sul nostro blog e per aver lasciato un commento, la dialettica è sempre ben accetta!:)

      Noi recensiamo locali per passione, non ci guadagnamo nulla (anzi). Tutto quello che scriviamo è frutto della nostra semplice esperienza e del nostro pensiero che può essere condiviso oppure no. Essendo un blog che si occupa di birra cosiddetta “artigianale” dobbiamo necessariamente prestare particolare attenzione a quell’aspetto e forse questo ha penalizzato un po’ il locale. E’ molto importante per noi che chi ci serve la birra sappia esattamente costa sta vendendo, lo sappia descrivere al consumatore ed eventualmente consigliarlo. Noi siamo stati evidentemente sfortunati, perchè il ragazzo che ci ha servito non sapeva il nome della birra che proponeva (per un vino lo accettereste?) e per di più ci ha servito un’altra birra ancora senza neanche avvertirci. Per carità, la Sette Vene è ottima, conosciamo anche il buon Pomata che l’ha creata, ma almeno avremmo voluto essere avvertiti che la Ipa di Free Lions era finita. Che interesse avremmo ad inventarci storie? Cmq, dire ai camerieri di studiarsi prima le birre a disposizione può essere un buono spunto per migliorare.

      Lato cucina. Come detto l’abbiamo trovata chiusa. E’ un sei politico, l’abbiamo scritto. Visto che con il nostro plugin se mettessimo zero vi farebbe media, abbiamo scelto di usare questa formula. Cmq saremo lieti di ripassare per rettificare il giudizio.

      Lato stile, magari ci siamo espressi male, avete fatto bene a correggerci. Abbiamo cmq sottolineato che non vi limitate solo a vendere birra, ma servite anche vino, cocktail e superalcolici. E’ insomma un locale aperto a tutti e non solamente ai soliti beoni quindi..cosa ci trovate di male?!?! 🙂

      Passeremo presto a farvi un saluto e a berci qualcosa. Vi facciamo un grande in bocca al lupo, siete partiti bene e sicuramente la vostra intraprendenza sarà ripagata!

      Prosit
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