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Costruire un filtro zapap

Oggi sul nostro blog riprendiamo l’argomento autocostruzione per spiegarvi come realizzare in maniera semplice ed economica un filtro zapap. Insieme al filtro bazooka, è uno dei metodi di filtrazione preferiti dagli homebrewer.

Iniziamo con una curiosità etimologica. Il nome zapap deriva da quello del suo inventore Charlie Papazian, antesignano dell’homebrewing e cosiderato un po’ il babbo di tutti gli homebrewer. Zapap, infatti, altro non è che l’abbreviazione di Papazian al contrario. La leggenda vuole che sia stato il grande maestro ad inventare questo semplice ma geniale metodo di filtrazione.

Partiamo da due semplici secchi di plastica. Solitamente si consiglia di comperarli di due diverse dimensioni per far si che si possano incastrare meglio l’uno nell’altro. Noi, per comodità, ne abbiamo comprati due uguali da 10 litri al mercato e la differenza non è poi così rilevante. Spesa complessiva: 5 €.

Prendiamo un rubinetto di plastica, di quelli che usiamo anche per il fermentatore del kit, e disegnamo la sagoma circolare sul fondo del primo secchio. Fate in modo che il rubinetto non sia troppo attaccato al fondo altrimenti non riuscirete ad inserire la rondella per stringerlo. Con un coltello appuntito iniziate a tagliare la plastica. Armatevi di pazienza e di molta attenzione per evitare di squarciare il secchio con un affondo di lama.

 

Filtro zapap
Filtro zapap

 

Rifinite il taglio con una lima, scartavetrate per eliminare i residui attorno ai bordi e fissate il rubinetto all’interno con la rondella. Vi sentite stanchi? Male, perchè siamo solo all’inizio!

Prendete il secondo secchio (iniziamo a sentirci un po’ come Giovanni Muciaccia), rovesciatelo e praticate dei buchi sul fondo utilizzando un chiodo molto sottile. Più i buchi saranno piccoli e numerosi, migliore sarà il filtraggio dello zapap. Occhio a non esagerare o rischierete di far collassare il fondo sotto il peso delle trebbie.

Vi consigliamo di mettere da parte il martello (il colpo rimbalza sul secchio) e di utilizzare invece un paio di pinze pappagallo e di spingere il chiodo con la forza della mano. Ci vorrà un bel po’ di tempo, circa un’ora e mezza, e molto..polso!

Al termine del lavoro, dovreste aver ottenuto qualcosa di simile a questo:

fondo-zapap-buchi

Ora non vi resta che inserire il secchio bucherellato nel secchio rubinettato e testare la tenuta della guarnizione, nonchè la capacità filtrante del secondo secchio, versandoci l’acqua dentro.

Se tutto funziona come dovrebbe, potrete utilizzare lo zapap per la vostra prossima cotta! Come? Molto semplice. Al termine del mash trasferite tutto il malloppone della pentola (sia trebbie che mosto) all’interno dello zapap (attenzione sempre a ossigenare il meno possibile). Lasciate decantare per 10 minuti, quindi aprite il rubinetto e lasciate defluire.

Filtro-zapap (12)

Consigli: lo zapap si accompagna molto bene al sistema di fly sparge (per approfondire le tecniche di sparge, Sparge – Tecniche a confronto); utilizzatelo per cotte non troppo grandi; ma soprattutto, se avete donne in casa nascondetelo bene, potreste improvvisamente ritrovarci a mollo gli stracci per il pavimento!

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5 Commenti

    • Non è rassicurante leggere queste cose… Solitamente utilizziamo oggetti con il marchio di plastica alimentare (il cucchiaio e la forchetta, quelli stampati sulle posate di plastica per intenderci), comunque presteremo maggiore attenzione in futuro! Grazie della segnalazione 😉

  1. Infatti il mio problema per reperire questi secchi è proprio questo!! Di che plastica devono essere fatti per stare sicuri??
    Adesso ci vedo un po’ più chiaro

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