HomeLuppoliAmarillo, il luppolo "selvaggio" nato per caso

Amarillo, il luppolo “selvaggio” nato per caso

Il luppolo Amarillo è una varietà sviluppata, prodotta e registrata dalla Virgil Gamache Farms Inc., una compagnia statunitense dello stato di Washington che ne detiene l’esclusività sulla coltivazione, sulla denominazione e sulla vendita. Anche per questa ragione, è per un certo periodo durante il “boom dell’Amarillo” in Italia è stato molto difficile per gli homebrewer italiani reperirlo in commercio.

Lo sviluppo di questa varietà avvenne quasi per caso tra il 1990 e il 1992 e non ha a che vedere con incroci, innesti o programmi di selezione ad opera di enti di ricerca. Sembrerebbe che ai margini di una piantagione di luppolo Liberty nello stato di Washington di proprietà della Virgil Gamache Farms, si scoprì casualmente una piccola pianta di luppolo selvatico, nata spontaneamente e diversa da quelle del Liberty.

In particolare, i coni di questa pianta erano più piccoli e sui viticci si poteva notare una insolita sfumatura giallastra. Incuriositi dal particolare e intenso aroma citrico, i tecnici della compagnia decisero di far riprodurre la pianta e sviluppare una nuova varietà. Proprio in virtù di questa sfumatura giallastra, fu dato alla pianta il nome di “Amarillo”, ovvero “giallo” in lingua spagnola.

Forse proprio in virtù di questa sua natura “selvaggia”, l’Amarillo è una delle specie di luppolo più resistente ai parassiti. Purtoppo, essendo una varietà sottoposta a brevetto e fortmente limitata dalla compagnia produttrice, è impossibile reperire in commercio rizomi e coltivare l’Amarillo a casa propria. Spiacente, ragazzi!

Caratteristiche e composizione chimica

L’Amarillo è un luppolo molto bilanciato e rotondo, dalle note fruttate e floreali. E’ una delle varietà a più alto contenuto di Mircene, il che conferisce un profilo agrumato di limone, arancia, pompelmo molto pronunciato e inconfondibile. Perepibili anche sfumature speziate, floreali e di frutta tropicale. L’alto contenuto sia di olii essenziali che di alfa acidi lo rende perfetto per l’utilizzo sia in fase di aroma che di amaro, ma anche in dry-hopping.

La composizione chimica dell’Amarillo è la seguente:

  • Alfa Acidi: 7.5 – 11.5%
  • Beta Acidi: 5.2 – 8%
  • Co-umulone: 21 – 24%
  • Olii totali: 1 – 2.3 mL/100g
  • Mircene: 41 – 50% tot
  • Linalolo: 0.5 – 0.9% tot
  • Carofillene: 2 – 7% tot
  • Farnesene: 6 – 9% tot
  • Umulene: 18 – 22% tot
  • Geraniolo: 0.1 – 0.2 % tot

L’Amarillo è una varietà molto particolare, difficile da sostituire con una equivalente. Tuttavia la difficoltà di reperirla in commercio (spesso i lotti sono destinati ai birrifici professionali) costringe gli homebrewer a ripiegare su soluzioni di comodo. In questo caso potete sostituire l’Amarillo con il Cascade, il Centennial o il Simcoe.

Birre con l’Amarillo

L’Amarillo ha riscontrato negli ultimi anni un successo crescente tra i produttori di birra e gli appassionati di homebrewing, specialmente per la produzione di India Pale Ale (IPA) e American Pale Ale (APA). Spesso è impiegato in fase di dry hopping.

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